LA PROVINCIA PAVESE, 22 MAGGIO 2001 – di Pierangela Ravizza

BRONI, AL LICEO VA IN SCENA LA FAVOLA DI ORFEO

BRONI. Teatro autentico, vera recitazione su un testo impegnativo, ma nel quale si ritrovano vari messaggi di grande impatto educativo e sociale: quest’anno i giovani studenti della sezione scientifica di Broni del liceo pavese “Foscolo”, a conclusione delle attività di laboratorio teatrale, metteranno in scena, martedì prossimo 29 maggio con inizio alle ore 21, presso l’auditorium del liceo, la rappresentazione Orfeo ed Euridice, ispirata alla favola umanistica del Poliziano, ma con un finale – come ci anticipa il prof. Bruno Civardi, docente al liceo, che ha curato i testi, l’organizzazione e l’allestimento dello spettacolo – a sorpresa perché, in questo caso, Euridice risorge davvero.

“Sì, risorge – aggiunge Civardi – perché così diventa possibile nel modo migliore trasmettere i vari messaggi positivi presenti nel testo, nella continuità del benessere e dell’equilibrio psicologico dei ragazzi stessi. Euridice viva significa creare una sintesi perfetta fra gioco, rigore e disciplina, situazione opportuna per puntare alla realizzazione del nostro obiettivo. E naturalmente, il progetto ha la valenza culturale di una riscoperta del teatro classico e della sua storia, ad uso dei giovani”. Le attività di laboratorio sono durate tutto l’anno scolastico, con rientri pomeridiani a cadenza settimanale, per apprendere tecniche di recitazione, di organizzazione e di allestimento degli spettacoli. La rappresentazione finale del 29 maggio, a cui sono stati invitati tutti gli studenti, i genitori, i sindaci di Broni  e Stradella e della zona, è stata resa possibile anche dalla determinante collaborazione dei musicisti Giangiacomo Pinardi e Davide Pruzzi, dell’insegnante di danza classica Nicoletta Vercesi, della docente di educazione artistica Gabriella Dapiaggi e del tecnico luci e suoni Gaetano Costa, insegnante al Gallini di Voghera e collaboratore della Cooperativa Teatrale Iriense. Naturalmente però i protagonisti saranno i 35 studenti liceali chiamati a interpretare ruoli diversi, ma ugualmente importanti. “Tutto è scaturito da un libero sondaggio effettuato a inizio d’anno” – rileva ancora il prof. Civardi. “Nel corso della rappresentazione sono previsti anche momenti comici, ma ciò che conta è la serietà dell’insieme. Inoltre, rispetto alle prime due esperienze di laboratorio teatrale, avviato con un recital di poesie dialettali e proseguito lo scorso anno con la sceneggiatura del poemetto “Dal vangelo secondo Chiara e Francesco: l’Amore universale”, quest’anno si tratta di una prova più teatrale, di vera recitazione”.